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LABOR || IN ARRIVO IL DECRETO DEL PRIMO MAGGIO: PRINCIPALI NOVITA’ ATTESE

a cura di
Gabriele Brunello

Come diceva Jovanotti:

“…e a maggio il mondo è bello ed invitante di colori ma ancora sugli alberi ci sono solo fiori, che prima o poi si dice diverranno pure frutti e allora tu che fai: golosamente aspetti!”

è proprio così: siamo tutti golosamente in attesa di qualche novità che possa incidere positivamente su un mercato del lavoro vivace ma con alcune evidenti problematiche tra loro connesse. La difficoltà di trovare lavoratori soprattutto in stagione, buste paga spesso basse e costo del lavoro insostenibile, situazioni esterne e contingenti come inflazione e servizi poco efficienti. “Sempre i soliti problemi” alcuni esclameranno: vero, ma di questo mondo dobbiamo occuparci.

E così a inizio maggio, proprio durante la Festa dei Lavoratori, noi che ci occupiamo di lavoro ci prepariamo a lavorare!

Ecco di seguito le novità principalmente attese nel “Decreto Lavoro”:

Garanzia per l’Inclusione

Dal 1° gennaio 2024 arriverà la Garanzia per l’Inclusione (Gil), la misura che sostituirà il Reddito di Cittadinanza.
Sarà riconosciuta ai nuclei familiari con almeno un disabile, un minore, un soggetto con almeno 60 anni di età o un percettore di assegno di invalidità civile.

Il contributo arriverà fino a 6000 euro l’anno (500 euro al mese) e potrà essere integrato fino a 3360 euro (280 euro al mese) come contributo affitto.
Il sussidio sarà erogato per 18 mesi e, dopo un mese di stop, ripartirà per altri 12 mesi.

Modifiche al contratto determinato

Fino a 12 mesi, i datori di lavoro potranno stipulare contratti a tempo determinato “liberi”, ovvero senza indicare alcuna ragione giustificatrice del ricorso al rapporto temporaneo.
Nel caso in cui, invece, si salga da 12 a 24 mesi, occorrerà indicare la causale.

Si potranno firmare contratti a tempo determinato per tre motivi:

  • Specifiche esigenze previste dai contratti collettivi;
  • Specifiche esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva, individuate dalle parti in assenza di previsione contrattuali, previa certificazione delle stesse, presso una commissione di certificazione;
  • Esigenze di sostituzione di altri lavoratori.

 

Semplificazione

Tra le anticipazioni del Decreto lavoro, troviamo anche la semplificazione di alcune norme del Decreto Trasparenza, entrato in vigore lo scorso agosto.

Saranno semplificate diverse informazioni, come la durata del periodo di prova, il congedo per ferie, l’importo iniziale della retribuzione, la programmazione dell’orario normale di lavoro, etc.

Inoltre, si stabilisce che l’azienda sarà tenuta a consegnare o a mettere a disposizione del personale, dei contratti collettivi e gli eventuali regolamenti aziendali, applicabili al rapporto di lavoro.

Proroga contratto di espansione

Arriva anche la proroga, fino al 2025, del contratto di espansione, inizialmente previsto fino al 2023.
Le aziende, quindi, potranno avviare una procedura di consultazione finalizzata alla stipula del contratto di espansione, per altri due anni.

La misura sarà disponibile per le imprese con un organico superiore a 50 unità lavorative e permetterà loro di completare i turn over previsti e pianificare le uscite dei lavoratori più anziani, in un arco temporale più ampio.

Incentivi contratto a tempo indeterminato e per chi assume Neet

Sono previsti anche degli incentivi, per chi assume i beneficiari di Gil.
In caso di contratto a tempo indeterminato viene riconosciuto uno sgravio contributivo al 100% per 24 mesi, fino a 8000 euro l’anno.

Se invece, il contratto è a termine o stagionale, l’incentivo passa al 50%, fino a 4000 euro l’anno, per 12 mesi.

I datori privati che assumeranno under 30 Neet (ovvero che non studiano e che non lavorano) potranno usufruire del programma operativo nazionale Iniziativa occupazione giovani, un incentivo di 12 mesi pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali.

Nella bozza, viene spiegato che la misura includerà solo le nuove assunzioni, fatte a partire dal prossimo 1° giugno. Il contributo è riconosciuto per le assunzioni a tempo indeterminato e per l’apprendistato professionalizzante.

 

 

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