Gabriele Brunello
CONSULENTE DEL LAVORO
Esperto in gestione risorse umane - Elaborazione paghe Welfare aziendale - Reti d’impresa - Relazioni industriali
Consulente del Lavoro con Studio attualmente a Mirano (VE), ho studiato Consulenza giuridica e aziendale presso l’Università Cà Foscari di Venezia con un focus particolare sul mercato del Lavoro e la sua regolamentazione.
Ho collaborato con CGIL Veneto e l’Università anche successivamente alla mia laurea tentando di rendere sempre trasversali le mie conoscenze e competenze. Approfondisco tematiche quali il welfare aziendale e territoriale, la CSR e sostenibilità, le reti d’impresa, il controllo del costo del lavoro.
Nel veneziano e miranese ho seguito molte realtà associative e sono stato Presidente dell’Unione Giovani Consulenti del Lavoro della Provincia di Venezia. Ad oggi sono uno dei referenti area lavoro e sostenibilità di Confimi Venezia Treviso.
Labor et Cetera
Nel 2020 fondo lo Studio Labor et cetera scegliendo come simbolo un’ape perché:
- È simbolo di operosità;
- Del lavoro di squadra;
- Perché l’alveare è una rete;
- perché seppur piccola l’ape è fondamentale per il nostro Pianeta Terra.
Cerco di esercitare il mio ruolo con concretezza, ascoltando i clienti, dando i migliori consigli, interpretando il territorio curando le aziende per mantenerle sane e produttive.
Come quando si suona una chitarra, considero i vari attori inesorabilmente interconnessi tra loro. Le sei corde oggi rappresentate da: cittadini, imprese, lavoratori, pubblica amministrazione, territorio, sindacati enti bilaterali e simili, devono essere tutte suonate insieme correttamente perché si crea la giusta melodia.
Da settembre 2022, con Silvia Carnio, abbiamo aperto un ufficio anche a Treviso, convinti che il progetto possa espandersi sempre più quasi con spirito avventuroso: rotolando verso nord…
Come quando si suona una chitarra, considero i vari attori inesorabilmente interconnessi tra loro. Le sei corde oggi rappresentate da: cittadini, imprese, lavoratori, pubblica amministrazione, territorio, sindacati enti bilaterali e simili, devono essere tutte suonate insieme correttamente affinché si crei la giusta melodia.
« Sei una gabbiana. Su questo lo scimpanzè ha ragione, ma solo su questo.
Ti vogliamo tutti bene, Fortunata. E ti vogliamo bene perché sei una gabbiana, una bella gabbiana. Non ti abbiamo contraddetto quando ti abbiamo sentito stridere che eri un gatto, perché ci lusinga che tu voglia essere come noi, ma sei diversa e ci piace che tu sia diversa. Non abbiamo potuto aiutare tua madre, ma te sì.
Ti abbiamo protetta fin da quando sei uscita dall’uovo.
Ti abbiamo dato tutto il nostro affetto senza alcuna intenzione di fare di te un gatto.
Ti vogliamo gabbiana.
Sentiamo che anche tu ci vuoi bene, che siamo i tuoi amici, la tua famiglia, ed è bene tu sappia che con te abbiamo imparato qualcosa che ci riempie di orgoglio: abbiamo imparato ad apprezzare, a rispettare e ad amare un essere diverso. È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo.
Sei una gabbiana e devi seguire il tuo destino di gabbianina.
Devi volare.
Quando ci riuscirai, Fortunata, ti assicuro che sarai felice, e allora i tuoi sentimenti verso di noi e i nostri verso di te saranno più intensi e più belli, perché sarà l’affetto tra esseri completamente diversi »
« Volare mi fa paura » stridette Fortunata alzandosi.
«Quando succederà, io sarò accanto a te» miagolò Zorba leccandole la testa.
« L’ho promesso a tua madre ».
La gabbianella e il gatto nero grande e grosso iniziarono a camminare. Lui le leccava teneramente la testa, e lei gli copriva il dorso con una delle sue ali tese.
(Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare, L. Sepulveda)